Riscoprendo i miei primi passi fotografici e spulciando nel mio archivio analogico negativo bianconero e colore ho ritrovato questo piccolo lavoro su una bottega d’abbigliamento dell’Antella di aprile del 1992. L’ho chiamato lavoro impropriamente dato che mi esercitavo da fotoamatore e come tutti i neofiti ero guidato dalla passione senza considerare nè il tempo e nemmeno i costi monetari. La bottega è situata ad Antella, in via Peruzzi al numero 16, dal 1955 quando Eugenio Rettori, per tutti Trinchella, decise insieme a sua moglie Ida Petrioli, di aprire un vero e proprio spazio commerciale. A dire il vero l’attività Rettori Abbigliamento era già iniziata dal 1928 con la vendita ambulante per tutto il territorio comunale.
Prima di addentrarmi negli scatti di quell’ aprile 1992 devo svelare perchè Eugenio Rettori era chiamato comunemente “Trinchella”.
Il racconto me lo ha fatto sua figlia Littoria. Il nome fu affibbiato al nonno Cesare, contadino di Mercatale Val di Pesa,
per i travestimenti in maschera durante una festa di Carnevale trascorsa a Firenze. Ogni paesano si travestiva in un personaggio e quella di
suo nonno Cesare Rettori fu una maschera chiamata Trinchella. Dopo Cesare il nome Trinchella passò al figlio Eugenio.
Ricordo nitidamente da bambino, intorno agli anni ’60, quando Eugenio Rettori passava nelle varie frazioni del comune di Bagno a Ripoli e soprattutto nella mia frazione , Croce a Balatro, con una Fiat 1100 stracarica di stoffe, abiti, ecc,. A dire il vero, diversamente dalle nostre mamme, a noi bambini piaceva di più quando arrivava il camioncino del gelataio Sforzini ed è facile comprendere il perchè.
Il negozio è sempre stato uno spazio molto grande dove si poteva trovare di tutto: dalla merceria all’abbigliamento Uomo, Donna e Bambino, dalla biancheria per la casa all’intimo. Successivamente furono aperti anche altri spazi per la vendita di mobili.
Le mie foto di aprile 1992 hanno più valore di testimonianza temporale che fotografica. Un valore anche affettivo a Littoria, Giovanni e al compianto Antonio .
Questi vecchi negativi in bianconero e a colori ci restituiscono un passato, seppur recente, dove la vita del paese si incentrava anche con le relazioni con le sue botteghe con un tipo di commercio diverso ormai per sempre dove agli inizi del ‘900 Eugenio Rettori con un cavallo e un calesse portava l’abbigliamento direttamente alle case.
Oggi qualsiasi prodotto, e non solo l’abbigliamento, arriva alle nostre case. E’ il cosiddetto commercio on -line.
Si è perduto per sempre quel rapporto umano, quella sana chiaccherata sul prodotto, quel tentativo di far abbassare il prezzo e di cercare di concludere un buon affare.
Questo blog è per non dimenticare un passato che era dietro il nostro angolo.