Antella è il mio paese che conta circa 3.000 anime ……
Piazza Peruzzi è il suo fulcro, dove ci si incontra, si prende un caffè e accanto alla statua di Ubaldino Peruzzi e della sua antichissima pieve si snoda la vita paesana.
Diverse cose danno lustro al paese. Fra questi spicca un bel Circolo Ricreativo e Culturale costruito dal 1958 dalla gente di Antella in sostituzione della vecchia Casa del Popolo di cui lo stato fascista se ne era impossessato negli anni venti del secolo scorso. Oggi quell’edificio è sede di un bellissimo Teatro Comunale.
L’autostrada A1 lambisce Antella e questo lo dobbiamo ad Amintore Fanfani che scelse il tracciato per ingraziarsi la natìa Arezzo invece, come ci dicono le carte, di prendere la traiettoria naturale verso Siena.
Oltre a questo dobbiamo annotare un Cimitero Monumentale, il secondo in Toscana, costruito dalla Misericordia di Antella a partire dal 1855 che si è avvalsa di architetti come Pietro Comparini Rossi, Giacomo Roster, Ugo Giusti e Adolfo Natalini. Qui, Galileo Chini, grande pittore, decoratore, grafico e ceramista espresse la sua arte in diverse cappelle affrescate in stile liberty .
Antella vanta un’ antica tradizione istituita nel 1872 con l’allora “Fiera del Bestiame “. Fu Ubaldino Peruzzi, allora assessore al comune di Bagno a Ripoli, a presentare una mozione nel 1869 ” per l’attivazione di una fiera del bestiame all’Antella vista come contributo allo sviluppo dell’agricoltura…”
Dopo varie vicissitudini si giunse al 1897 quando fu fissato che che la fiera annuale dell’Antella si svolgesse il primo lunedi del mese di ottobre. Gli anni del dopoguerra non furono facili, le lotte fra contadini e proprietari di terre furono aspri e la fiera fu adattata alle sole merci che con l’abbandono negli anni ’60 e ’70 delle campagne anche gli acquisti furono fatti altrove e più a buon mercato.
Un nuovo impulso si trovò dai primi anni ’80 su sollecitazione dell’allora Consiglio di Circoscrizione di Antella che, insieme all’Amministrazione Comunale, favorì la nascita di un comitato di cittadini e commercianti che sotto il nome di comitato “Vivere all’Antella” nel 1983 dette un nuovo impulso alla fiera annuale con un programma di iniziative nell’arco di tre giorni.
In quegli anni mi dilettavo con la fotografia; allora era tutto analogico, pellicole b/n o diapositive, stampe con i bagni chimici.
Le fiera fu per me un set importante dove cominciai a fotografare amici, eventi e momenti. Le foto che vedrete appartengono a quell’epoca e, solo ora, dopo circa un quarantennio di sonno, le ho scansionate e riportate alla luce per ricordare il passato di un paese in festa attraverso la sua fiera dove tutti si ritrovavano, per un giorno almeno, fra i banchi e gli schiamazzi.
FIERA 1985 -negativi bianconero
FIERA 1985 -diapositive
Interviste. Sauro Venni e Silvia Batisti
FIERA 1986 -diapositive
Sfilata di moda. Daniela Rontini
Sfilata di moda. Elena Falatti.
Fuochi d’artificio.
FIERA 1987 -biancoenero
C’era un’altra cosa di cui gli antellesi andavano fieri in quegli anni. Era il suo maestoso Leccio le cui fronde accoglievano tanti bambini, dove si potevano vedere i Fochi di S. Giovanni oppure “ruzzolare l’ovo” il Lunedi di Pasqua e dove timidamente si potevano scambiare i primi adolescenti baci. Purtroppo decenni di incuria e di chiusura al pubblico hanno ridotto molto le sue bellissime fronde oltre a lasciare ferite profonde alla pianta. Ma questa è un’altra storia che potrete seguire attraverso la pagina https://www.facebook.com/LeccioBelmonte2021/
Oggi la Fiera dell’Antella è un appuntamento annuale sempre di tre giorni patrocinata e sostenuta dall’Amministrazione Comunale attraverso il contributo fattivo delle associazioni dei commercianti come Vivere all’Antella e Il Centro Commerciale Naturale. Il paese viene sempre invaso da banchi di merce varia oltre a quelli delle Associazioni del territorio come il Calcit e i mercatini dei bambini. Quel filo riannodato nel 1983 continua a vivere ancora oggi e gli antellesi, in quei giorni, ritrovano radici e memoria di un tempo passato insieme ai tanti cittadini di Bagno a Ripoli e Firenze.
Ringrazio Silvano Guerrini per il materiale concesso.