7
Novembre
2019

Chianti d’autunno 2019

La bellezza e la suggestione dell’autunno ci riserva nella nostra bella terra del Chianti sempre scorci e momenti di luce stupendi. Leggi tutto »

7
Ottobre
2019

Dal Pratomagno alla foresta di Vallombrosa

Un viaggio fotografico a due passi da casa. 41 foto raccontano luoghi incantati …..con una sorpresa finale.

Verso la Vetta del Pratomagno – ottobre 2014
Strada verso il Pratomagno – ottobre 2014
Croce del Pratomagno – ottobre 2010

In autunno quando i boschi di faggio e di castagno cominciano a colorarsi consiglio una escursione fotografica che va dalle pendici del Pratomagno , la cui vetta si colloca a m. 1592 sul livello del mare, attraverso il Monte Secchieta, 1449 m., per poi inoltrarsi tra La Riserva Naturale di Vallombrosa, una delle più belle foreste d’Italia famosa per la presenza dell’Abete bianco, per poi arrivare al Saltino, un luogo di enorme importanza delle vacanze dei fiorentini , e non solo, della prima metà del secolo precedente. Pensate che dalla fine dell’800 fino al 1924 un trenino a cremagliera composto da una locomotiva con 4 carrozze saliva con un dislivello di 854 su un tracciato di 8 Km. di ferrovia e trasportava fino a 56 viaggiatori. La stazione del Saltino era ubicata vicino al Grand Hotel Vallombrosa e poi poteva proseguire con una carrozza a cavalli per il centro di Vallombrosa. In quegli anni di Bella Epoque, ci fu un rapido sviluppo della zona. Furono costruite strade per il valico della Consuma e per Reggello, nacquero alberghi e residenze private, botteghe, tanto da essere chiamata la “Svizzera italiana” richiamando rappresentanti della aristocrazia e borghesia italiana ed europea.

Abbazia di Vallombrosa – in alto il Monte Secchieta
Abbazia di Vallombrosa – in alto a sinistra Il Paradisino

Queste 41 foto sono il risultato del soggiorno di questa estate e dell’ultima escursione autunnale (non ho messo la data). Ho deciso di pubblicare alcune immagini di luoghi che mi hanno affascinato, ripescandone alcune ( le ho datate) di precedenti escursioni. Ho ritrovato qualche scatto lontano del 1990 !! L’intento è quello di far vedere luoghi a noi vicini ma proprio per questo, forse, un pò dimenticati. Di notevole importanza storico-ambientale l’Abbazia di Vallombrosa, fondata nel XI secolo da Giovanni Gualberto, fiorentino, fattosi monaco in cerca di meditazione, che fondò la comunità monastica dei Vallombrosani basata sulla regola “ora et labora”.

Vetta del Pratomagno ottobre 2010
Verso la Vetta – ottobre 2010
Veduta dal Pratomagno – novembre 2008
Cascatella alle pendici del Pratomagno – novembre 2008
Bosco nel Monte Secchieta
Nebbia nel bosco di faggi
Colori dell’autunno fra i faggi
Dal Paradisino
Bosco intorno al Paradisino
Annesso nel piazzale del Paradisino
Veduta dal Paradisino
Tramonto dal Paradisino
Nebbie autunnali
Inverno 2012
Tramonto
Le quinte delle montagne del Parco del Casentino
Strada Consuma-Vallombrosa – novembre 1993
Neve sulla Foresta di Vallombrosa -febbraio 1990
Ex -colonie febbraio 2012
Monumento con indicazione “Verso la Consuma” 1902
Piazzale ex colonia
Fontana sulla strada Consuma-Vallombrosa
Verso Vallombrosa
Geometrie del bosco
La luce penetra nella fitta faggetta – novembre 1993
Cornice sulla Foresta di Vallombrosa
Verso il Saltino
Verso il Saltino – tramonto
Intorno all’Abbazia
Dentro l’Abbazia di Vallombrosa

Immagini di Roberto Masserelli e Stefano Vignozzi che mi hanno riservato durante l’ultima escursione di ottobre 2019 e ai quali va tutto il mio ringraziamento.

Foto di Stefano Vignozzi – ottobre 2019
Foto di Roberto Masserelli -ottobre 2019
Foto di Stefano Vignozzi – ottobre 2019
Foto di Stefano Vignozzi – ottobre 2019

30
Luglio
2019

La suggestione del tramonto marino.

Il tramonto è per tutti, fotografi e non, il momento più suggestivo del giorno. Quest’anno ho avuto l’opportunità di fare delle vacanze al mare, ed io, che sono un paesaggista dove l’elemento terra è fondamentale, mi sono imbattuto nei tramonti sul mare.


Con il tramonto si chiude il giorno, rimanda a pensieri più belli ed è un momento in cui gli affanni della vita vengono sopiti per dare spazio a quella visione magica che solo le luci della sera ci possono dare.

La barchetta solitaria torna nel porto .

La famiglia attende ormai che il sole si nasconda mentre c’è chi gode lo spettacolo da una piccola imbarcazione

L’acqua e il cielo invece che terra e cielo.

Ovviamente non è cosa facile, le diverse intensità di luci fra il mare e il cielo sono sempre la dannazione del fotografo.

Sostengo sempre che quello che vede l’occhio umano la camera fotografica non può trasmettere. L’occhio vede tutte le luci in modo equilibrato e qui sta la nostra ricerca: far vedere quelle che sono state le nostre sensazioni o ancor di più le nostre emozioni.

Il Marinaio del Maestro Giampaolo Talani ,che guarda morire il giorno .

Nuvole che si incontrano nel momento in cui la luce si spegne …..

Il sole è andato a dormire e le onde del mare solitarie ci danno il loro suono è libero e non si mischia più al frastuono dei bagnanti.

Ormai anche la scialuppa di salvataggio va a riposo

I pescatori attendono il silenzio della notte per una pesca fruttuosa.