19
Ottobre
2023

Torre a Cona: una villa o castello medioevale sulla via Aretina.

Quando percorriamo una strada molte volte non prestiamo attenzione a quello che ci circonda.

La fretta di arrivare a destinazione non ci concede il tempo dell’osservazione. Capita a tutti ed è capitato anche a me….

Via vecchia Aretina e Villa Torre a Cona

Per più di mezzo secolo ho percorso la via Aretina che collega Firenze e il Valdarno fiorentino. Scendendo la strada da S.Donato in Collina sono sempre stato colpito dalla visione a sinistra di una Villa o Castello come dice Lensi Orlandi ” tra tutte le ville fiorentine forse la più scenica” ed in alto a destra una curiosa torre in pietra circolare. Facciamo insieme questo percorso, partendo dal mio paese, l’Antella, per colmare queste mie lacune.

Veduta di Antella al tramonto.

Salendo da Antella per via Peruzzi verso Osteria Nuova troviamo un complesso ecclesiastico…

Chiesa di S.Giorgio a Ruballa.

Prendiamo a destra in direzione S. Donato in Collina percorrendo la via Aretina.

Il paesino di S.Donato in Collina.

Attraversato S.Donato in Collina dalla strada sulla destra in alto appare una torre circolare.

Vecchio molino a vento nella tenuta di Torre a Cona

Le fonti storiche ci dicono che questa costruzione di fronte alla villa di Torre a Cona fu fatta intorno alla metà dell’ ‘800 e ancora oggi conservando il toponimo “Molino a vento” ci dice lo scopo a cui era servita. A questo proposito lungo la costa e in Val di Sieve nel ‘700 fu terra di sperimentazione agraria. Molti mulini sorsero in una zona definita la linea del vento un asse che corre dal Monte Giovi al Poggio di Firenze. Ancora oggi  possiamo vedere diversi manufatti che servirono, allora, per catturare l’energia eolica.  Tra gli esempi più singolari quello ristrutturato a Monterifrassine (Pontassieve).

Questo vecchio molino si erge su un’altura, detto Poggio alla Merlaia, per essere in grado di ricevere le correnti del vento.

Vigne della Tenuta intorno al Molino della Torre a Cona.

Vigne della Tenuta intorno al Molino.

Complesso di cipressi sulla strada per la villa.

Dall’altura del Molino si può godere di un’immagine iconica che raccoglie tutta la bellezza della Villa Torre a Cona.

Emanuele Repetti descriveva così questo  luogo fra il 1833/1845  “villa magnifica posta sulle spalle del poggio di S.Donato in Collina, a settentrione della strada regia Aretina, e da molti secoli posseduta dai marchesi Rinuccini di Firenze …coronata di merli con 4 fortini negli angoli, sopra due de’ quali erano stati collocati due mulini a vento, oltre un gran torrione separato dalla villa, che aveva 14 in 16 braccia per lato e 40 di altezza, il tutto lavorato di macigno squadrato, talchè codesto torrione formava il castello detto poi della Torre a Poni, già a Cona” .

Il bel giardino all’italiana che conduce verso la Villa.

Un detto popolare ricorda che la Villa di Torre a Cona abbia 365 finestre quanti sono i giorni dell’anno.

Luce sulla facciata trecentesca

La luce dopo la pioggia illumina la stupenda facciata.

Visione dalla strada del cimitero della Badiuzza.

” ..Sorge pure dal lato di tramontana una gran Torre rettangola ma non quadrata, avente da un lato Braccia toscane 15 e 4,5 pari a Metri 8,80; e dall’altro Braccia 14 ossieno Metri 8,17, di larghezza,sopra Braccia 40 rispondenti a Metri 23,84.” Luigi Torrigiani, Segretario e Notaro del Comune di Bagno a Ripoli.

La foto aerea ci mostra la posizione del Molino di fronte alla Villa .

La Villa tra le vigne ed oliveti lungo la direttrice S. Donato in direzione Incisa. Uno straordinario ingresso alla villa si snoda fra i cipressi secolari scorrendo parallelo alla via Aretina. In fondo le quinte  del Valdarno fiorentino e Monte Giovi.

Lungo la via Aretina , a sinistra, possiamo notare l’ingresso odierno che porta alla villa con giardino all’italiana.

La strada che da S.Donato scende verso il Valdarno si snoda fra le Tenuta.

 

CENNI STORICI

I più antichi proprietari furono i signori di Quona di Volognano o Castiglionchio. Si ricorda Guido da Conia nell’anno 1072 e suo figlio Ridolfino in un documento del 1095.

Nel 1373 Francesco Rinuccini nominò questa resedio tra le sue proprietà. Nel 1409 la Repubblca fiorentina concesse a Jacopo di Francesco Rinuccini  il possesso della torre fortificata ” a dovizione del comune di Firenze “. I discendenti di Francesco Rinuccini mantennero il possesso fino alla metà dell’ ‘800 e alla fine di quel secolo, i marchesi Rinuccini costruirono la Villa come oggi appare.

I Rinuccini cedettero questo loro possedimento ai marchesi Trivulzio di Milano che trentaquattro anni dopo, nel 1882, la consegnarono al barone Emilio Padoa.

L’ultimo passaggio di proprietà avvenne nel 1935, anno in cui la villa passò ai conti Rossi di Montelera.

Durante la II° guerra mondiale la villa fu prima quartier generale dell’esercito Tedesco e poi , nell’estate del ’44, passò in mano agli Inglesi che la usarono anche come ospedale.

Nelle cantine di Torre a Cona, durante la guerra, furono protette varie opere di Michelangelo e Donatello, insieme alle statue delle Cappelle Medicee e del Duomo di Firenze.

Dopo la guerra, la famiglia Rossi di Montelera ne riprese il possesso (forse per questo nel gergo popolare veniva chiamata la villa di Martini&Rossi) intraprendendo opere di restauro e manutenzione.

Oggi la nuova generazione familiare ha intrapreso un progetto di gestione turistica e vitivinicola per far apprezzare questa magnifica tenuta ai turisti che visitano Firenze e la Toscana.

 

 

Archivio comunale di Bagno a Ripoli .

 

 

 

Foto agli inizi del XX°secolo : coppia di buoi per il ‘trapelo’ dei barrocciai – cortesia Silvano Guerrini.                                                                                                       Trapelo: i buoi si attaccavano a un barroccio trainato in genere da una coppia di cavalli come rinforzo, per superare tratti di strada in salita come nel caso di quello a Torre a Cona, quando il carico era molto pesante. Il lavoro era svolto da un contadino di fattoria.

Cartolina inizio ‘900 da una foto del maestro elementare Antonio Degli Innocenti dell’Antella. – cortesia Silvano Guerrini.

Cartolina 1906 – cortesia Silvano Guerrini.

Questa ricerca “Mulini a vento in Toscana”  di Roberto Baldini e Massimo Casprini , Ed.Pagnini, 2006 conferma l’ipotesi che nelle torri merlate del fortilizio ci fossero almeno 3 molini a vento descritta da Luigi Torrigiani, Segretario comunale di Bagno a Ripoli nella fine dell’ ‘800.

Mulini a Vento in Toscana – di Roberto Baldini e Massimo Casprini , Ed.Pagnini, 2006

 

Referenze bibliografiche:

  • Archivio comunale di Bagno a Ripoli ;
  • Dizionario storico-geografico di E. Repetti 1833/1845;
  • Ricordi storici e monumenti civili del comune di Bagno a Ripoli -parte I -Segretario Notaro Luigi Torrigiani , 1889/1894;
  • Le Ville di Firenze  di là d’Arno di Giulio Lensi Orlandi – Ed. Vallechi, 1954
  • Cultura Contadina in Toscana, Il lavoro dell’uomo – prof. Italo Moretti – Ed. Bonechi, 1982
  • Mulini a vento in Toscana, macchine artificiose poco diffuse in Italia di Roberto Baldini e Massimo Casprini – Ed. Pagnini Editore, 2006
  • Lungo l’asse del vento: il mulino di Torre a Cona di Salvina Pizzuoli
  • https://www.torreacona.com/la-tenuta

Un particolare ringraziamento a Silvano Guerrini, esperto di storia locale e Ispettore Onorario alla Soprintendenza dal 1984 al 2001 per il comune di Bagno a Ripoli e Silvia Diacciati, storica, dipendente dell’Ufficio Cultura del Comune di Bagno a Ripoli.