18
Novembre
2020

Tour Granducale di Bagno a Ripoli. Un viaggio alla riscoperta di un territorio bellissimo .

Emanuele  Repetti nel suo DIZIONARIO GEOGRAFICO FISICO STORICO DELLA TOSCANA diceva nel 1833 che Bagno a Ripoli è il giardino più delizioso, più fruttifero, più popolato, di ville, di palazzi, di chiese, di abitazioni fra quanti formano ghirlanda alla bella Firenze”.

Forse noi che ci abitiamo da sempre non cogliamo fino in fondo il suo valore storico e ambientale, ma come sempre l’erba del vicino è sempre più verde.

Questa pandemia mondiale ci ha un pò ripiegati su noi stessi e forse questo ci fa ripensare all’essenza del nostro vissuto e di ciò che ci circonda.

E’ venuto anche per me il momento di tornare a fotografare la mia terra  dalla quale ho potuto conoscere in primis la bellezza del nostro paesaggio.

Come sapete è difficile fotografare il paesaggio in luoghi fortemente antropizzati, ma Bagno a Ripoli pur avendo 25.000 abitanti si estende  per 74 Kmq .

Ha circa il 30% terreno pianeggiante e il restante è collinare.  Inoltre ha boschi per un’estensione di 15 km. quadrati.

Bagno a Ripoli confina con il Chianti e la Val di Sieve e costituisce insieme a Fiesole la parte Sud-est della città di Firenze risparmiata dalla grande industrializzazione degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso.

Trovandomi nella mia “precedente vita di fotografo ” ad amministrare questo Comune, penso che, nonostante errori  ancor oggi visibili,  Bagno a Ripoli sia un luogo dove si può constatare appieno la bontà del vivere toscano.

Questa mia prima tappa vi condurrà alla riscoperta di un lembo di questa terra dove i Medici acquistarono una delle tante dimore: Villa di Lappeggi .

Poi andremo a Villa Lilliano o Villa Malenchini e infine a Mondeggi dove, insieme a diversi poderi,  una Villa stupenda è lasciata a se stessa.

 

 

Lunetta di Villa Lappeggi (1599-1602) – Giusto Utens

Dell’abitato ne abbiamo notizie fin dal 1340 e al catasto del 1427  Villa Lappeggi è intestata ai Bardi del ramo detto Dalla Peggio o Da Lappeggio. Si è anche detto che il nome derivava da La Peggio , intesa come peggior villa posseduta dai Medici. Poi ci furono diversi proprietari dai Gualtierotti ai Bartolini-Salimbeni che la cedettero nel 1560 ai Ricasoli. Dai Ricasoli ai Medici dove il terzo granduca di Toscana, Ferdinando I , innamorato della splendida posizione l’acquistò nel 1569. La Villa subì trasformazioni importanti fino al 1585 sotto la direzione del Buontalenti. Ma lo splendore della Villa fu nel 1667 quando divenne possesso di Francesco Maria de’ Medici, fratello del granduca Cosimo III . Le ristrutturazioni dell’Architetto Ferri ne fecero un luogo di ritrovo con personaggi fomosi dell’epoca , di rappresentazioni teatrali, convitti, balli, battute di caccia .

Villa di Lappeggi. Alla destra il borgo chiamato “Treno”. Il nome deriva dalla sua forma rettilinea: Qualche centinaio di anni fa c’erano tinaie e limonaie, teatro e oratorio pubblico con sopra una torretta “Caffehaus”.

Villa di Lappeggi con parco.  In alto a destra dietro la Villa Malenchini.

L’edificio della Medicea Villa Lappeggi.

Fra le vigne di Villa Malenchini si scorge il primo nucleo dell’abitato di Lappeggi detto il “Pino” da un grande pino che purtroppo oggi non esiste più.

In una mia vecchia foto di novembre 1986 si vede tutto lo splendore del “Pino di Lappeggi”.

Vista dell’abitato di Lappeggi . A destra la vecchia casa colonica Circugnano oggi ristruttata e abitazione della famiglia Chelli e in parte adibita a b&b. Questa ex casa colonica fu acquistata nel 1569 dai Ricasoli.

Cipresso e vigna sotto l’abitato di Lappeggi.

Abitato di Lappeggi. Questa era un ex colonica chiamata Casa Colombaia dove c’erano le botteghe del fabbro, del legnaiolo, del vivandiere e gli stallini dei cani da caccia.

Vista dell’abitato di Lappeggi dalla Cipressaia. Si nota, al centro, dietro il cipresso un grande edificio detto il Casone o Casalone. Questo edificio era, al tempo mediceo, la dimora del giardiniere, del fontaniere e di altri servitori.

A sinistra parte di Villa Lappeggi , al centro il cosiddetto “Treno”, a destra la ex casa colonica Circugnano .

Lappeggi -settembre 1992 .  In fondo a destra si vede il vecchio Pino.

 

Il mio piccolo “Viaggio Granducale” sulle colline di Bagno a Ripoli lascia questo bel borgo di Lappeggi e prosiegue per un breve tratto sulla via Puliccianodove si incontrano a destra campi ordinati di olivi e di vigne e quando ero bambino, al suo posto, c’era un grande bosco chiamato ” Cerreto”.

Campagna intorno a Lappeggi. Si riconosce al centro destra la “Casa dell’Acqua “, un deposito fatto costruire alla fine del ‘600 per alimentare le condutture d’acqua alla Villa Medicea che provenivano da monte e quella principale da Fontesanta.

Dalla Via Pulicciano si prende a sinistra per via Lilliano a Meoli dove si incontra, a metà di lungo un rettileneo, la signorile Villa Lilliano o Villa Malenchini.

In fondo alla vigna si erge Villa Lilliano o Villa Malenchini dal nome degli attuali proprietari.

Villa Malenchini in una foto di venticinque anni fa – giugno 1995.

Autunno nei poderi di Villa Malenchini.

Neve nelle vigne della proprietà Malenchini -gennaio 2019

Neve nelle vigne della proprietà Malenchini -gennaio 2019

Il lungo rettilineo che porta alla Villa Malenchini e poi all’abitato de La Torre.

ista dell’alto della parte sud con lo straordinario parco-giardino. In questo parco, fra giugno e luglio 2020 per 6 giovedi, ha preso il via una bella rassegna cinematografica “Cinema Divino” con degustazioni e cinema sotto le stelle.

La Villa Lilliano o Villa Malenchini era già inserita nella lunetta della Villa Lappeggi di Giusto Utens che appare sullo sfondo.

La proprietà risale al ‘400 dei Giannellini, poi nel 1480 dei Guiducci.

Nel 1549 fu acquistata da Raffaello di Francesco de’ Medici e la cui  alla figlia la portò in dote a Niccolò Capponi.

Nel 1646 fu acquistata da Ferdinando II de’ Medici per unirla come dipendence alla Villa Medicea. di Lappeggi.

Dall’alto possiamo ammirare l’assonometrica bellezza della Villa Malenchini e la vista della città di Firenze.

La Villa Lilliano così come nella Villa Lappeggi fu ristrutturata dall’Architetto Ferri ingrandendola e migliorandola con il bellissimo parco-giardino.

In questa Villa nel 1709 soggiornò il Re di Danimarca, Federico IV, ospite di Gian Gastone de’ Medici. Poi i Medici se ne disfecero e ci furono vari passaggi fino al 1851 quando fu acquistata dai Malenchini che sono ancora oggi gli attuali proprietari.

La strada via Pulicciano che porta a Capannuccia è denominata comunemente “Cipressaia”, perchè costeggiata da questi imponenti alberi. Ai lati della strada ci imbattiamo in una ex casa colonica facente parte della proprietà di Villa Mondeggi. Nonostante l’abbandono, si può ammirare tutta la bellezza architettonica.

La stessa casa colonica da altra angolazione in una vecchia foto. Maggio 1991

La via Pulicciano detta comunemente “Cipressaia”.

Vista dall’alto la strada con la folta oliveta a destra.

 

 

 

 

 

 

 

Lasciando la Cipressaia, ci immettiamo nel viale di cipressi dove un basamento sormontato da un cane mastino di pietra ci indica la strada. Il cane sorregge una lapide dove c’era lo stemma in ferro (perduto?) dei Della Gherardesca padroni del possedimento di Mondeggi nel 1538.

Il bellissimo viale di cipressi che porta a Villa Mondeggi.

Il viale di cipressi che porta alla Villa Mondeggi visto dall’alto. Accanto il bosco comunemente chiamato “Pollaio.

 

Il “Pollaio” di Mondeggi dall’alto.

La strada che porta alla Villa in un vecchia foto – settembre 1992

ilari di vigne coltivate – aprile 1993

In questa mia vecchia foto di settembre 1989 si può notare l’edificio a sinistra detto Conserva (deposito d’acqua) fatto costruire nel 1856 da Ugolino della Gherardesca per condurre acqua alla Villa. A destra i cipressi immettono nel Vialetto delle Quattro Stagioni che portava al giardino della Villa. C’erano due statue dette “pietrine” dal materiale usato, che simbolegggiavano le stagioni autunno e inverno. Le altra due statue (estate e primavera) erano collocate davanti all’entrata della Villa. Oggi si può vedere solo l’Estate oramai in condizione assai precaria.

Scorcio di Villa Mondeggi fra gli ulivi.

Tutta la bellezza della Villa che rimane ancora oggi intatta.

Tutta l’eleganza attuale della Villa Mondeggi.

I primi possessi di Mondeggi si trovano nelle carte della Badia Montescalari dove i monaci vallombrosani nell’XI secolo acquistarono poderi, case e ville a Lappeggi , all’Antella e a Casciano. L’attuale Villa apparteneva nel 1427 a Rodolfo de’ Bardi. Poi i proprietari furono i Portinari che donarono la proprietà allo Spedale Santa Maria Nuova. Nel 1538 passò al Conte Simone di Ugo della Gherardesca. Fino ai primi del ‘900 Mondeggi fu luogo di villeggiatura dei Conti Della Gherardesca poi negli anni ’50 del secolo scorso la proprietà passò alla Provincia di Firenze che ne fece un’azienda vitivinicola oltre a sede di convegni intitolando a casa d’Europa Simon Veil nome dell’allora Presidente del Parlamento Europeo .  Oggi è proprietà della Città Metropolitana di Firenze .

Cappellina dedicata alla Sacra Famiglia , poi alla Madonna di Lourdes.

 

La Cappellina  fu eretta dal Conte Walfredo della Gherardesca nel 1897 rivestita da piastrelle di maiolica ora in cattivo stato di conservazione.

Il nostro tour termina qui, tralascio aspetti di tono politico che non è nell’intenzione di questo blog che aveva solo quello di far conoscere a tanti miei amici questo  percorso Granducale del mio stupendo territorio. Ai miei concittadini della mia età sono sicuro di far pescare nei ricordi del loro passato o delle loro gite domenicali.

Le foto sono state tutte scattate in questo autunno 2020 . Ci sono alcune foto che riguardano lo stesso territorio circa trent’anni e più anni fa dove ho indicato la data dello scatto.. Si può osservare  che luoghi lasciati ieri un pò andare oggi hanno trovato nuova capacità abitativa nel rispetto dell’ambiente . Il confronto con altre foto vecchie dimostra la ininterrotta bellezza di questi luoghi e allo stesso tempo vengono alla luce anche le trascuratezze e l’abbandono.

Volutamente ho tralasciato la pubblicazione del cattivo stato di conservazione dei locali attigui alla Villa; l’intenzione è esaltare la bellezza anche se decadente perchè sia di stimolo a nuove iniziative.

Per questo la fotografia è memoria e al tempo stesso conoscenza.

Per le notizie qui descritte mi sono avvalso di una bella ricerca pubblicata alcuni anni fa e di cui consiglio la lettura non senza ringraziare chi l’ ha scritta, chi la pubblicò e la finanziò.

FONTESANTA, Itinerari fra arte, storia e ambiente di Massimo Casprini e Silvano Guerrinied. 1989  CRC Antella con il contributo del Comune di Bagno a Ripoli, Cassa di Risparmio di Firenze e Fiorentinagas.

Ultima cosa: avendo solo fatto una veloce ricerca e non avendo titoli di storico locale, se qualcuno riscontrerà errori vi prego di segnalarmeli e sarò ben lieto di correggere.

 

Le fotografie che vedete in questo blog possono’ essere acquistate nelle misure cm.10×15; 20×30; 30×45. con o senza passpartout .
Per qualsiasi altro dettaglio scrivete all’indirizzo email: info@andrearontini.it

PER VEDERE ALTRI MIEI BLOG – blog.andrearontini.it

PER VEDERE ALTRE FOTO  – www.andrearontini.it    – 500px – Instagram

VIDEO – canale you tube ANDREA RONTINI