La notizia drammatica della morte di Diego Maradona, ieri l’altro, 25 novembre 2020, è stata una notizia planetaria che ha invesito tutti anche quelli che del calcio non è mai interessato niente….
Uso questo mio blog, oggi, in modo diverso perchè voglio omaggiare un IMMENSO CAMPIONE che ha fatto sognare, gioire, insomma come diceva Eduardo per ” …. passa’ a’ nuttata ” che poi è la nostra vita da trascorrere fra cose importanti, lievi e cose effimere. Un giorno mi è capitato di incontrarlo e fotografare quella faccia di indios con quella enorme testa riccioluta sormontata su un corpo funambolico dal baricentro basso.
Mi sono imbattuto con questo campione quando aveva già 29 anni e aveva già vinto un mondiale nel 1986. Io ero solo un fotografo in erba. L’occasione mi venne data, per un giorno al seguito di grande fotografo, Fulvio Roiter, che in quell’anno avrebbe dato alle stampe un bellissimo libro sullo sport a Firenze “Firenze, essere nello sport” . Insieme al Maestro c’era anche un suo bravo assistente fotografo, Renato Sandrini.
Allo Stadio Comunale Franchi di Firenze, il Napoli di Maradona, dovendo giocare dopo qualche giorno in Coppa Uefa, giocava in anticipo con la Fiorentina. Sabato 15 aprile 1989, una giornata fresca e primaverile dove il Franchi stava subendo i lavori di ristrutturazione per i Mondiali di Calcio Italia ’90.
Quando entrai sull’erba del Comunale con la pettorina di fotografo mi tremavano le gambe; davanti a me la incredibile Curva Fiesole,
il mio mito per me tifoso viola, e in campo due giocatori di assoluta grandezza: Diego Maradona per il Napoli, Roberto Baggio per la Fiorentina.
Come vedrete dalle foto io non ero affatto un fotografo sportivo tant’è che non avevo nè attrezzatura, nè avevo la conoscenza necessaria.
Mi lasciai guidare dall’istinto che in quel 1989 era tutto ciò che potevo avere come bagaglio fotografico.
Nel 1989, il Napoli di Maradona, dove c’erano Careca, Alemao, Ferrara, De Napoli, Carnevale, stava lottando per il secondo scudetto. Per inciso quell’anno, il Napoli, conquisterà Coppa Italia e Coppa Uefa e arriverà 2° in campionato dietro l’Inter stellare dil Trapattoni. Nel 1° tempo Maradona venne risparmiato dal suo allenatore, Ottavio Bianchi, tant’è che la squadra Viola, dopo il vantaggio napoletano con Careca raggiunse il pareggio allo scadere del tempo con Pellegrini. L’allenatore del Napoli allore decide di mandare in campo Diego Maradona nel 2° tempo e ebbi la fortuna di assistere nell’intervallo al suo riscaldamento.
Dopo 20 minuti la partita era già chiusa. Ci pensarono due goal di Carnevale a far pendere la bilancia dalla parte del Napoli di Maradona. Nonostante il mio cuore viola, quella partita è rimasta per sempre nella mia mente. Per la prima e unica volta avevo potuto assistere e fotografare direttamente a livello dei giocatori una partita di serie A.
Ho voluto fare questo in ricordo della morte di Diego Maradona. La notizia , ha diviso molte persone sul giudizio sulla sua vita e sul genio del calcio forse il calciatore più grande del mondo. Come tutti i geni il bilancio della sua vita pubblica e privata la faranno le tante biografie. Oggi il genio va solo ringraziato di essere esistito. Una cosa la devo dire con l’amarezza di tifoso viola. Ho tanti amici napoletani e vi assicuro che a chi piace il calcio tifano sempre e ovunque Napoli anche se si sono trasferiti a nord da decenni. Napoli quindi è in simbiosi anche la sua squadra di calcio. A Firenze così non è e io trovo invidia per i tifosi napoletani e credo che Maradona se lo siano meritato e sono contento che lui abbia potuto far felice ” calcisticamente” questo popolo.
Voglio chiudere con le parole di Michele Serra su l’Amaca del 26.11.2020 ” Non fatevi troppe domande voi che non amate il calcio o non lo capite, ed è nel vostro diritto. Perdonate a cinque o sei miliardi di persone questo dolore così semplice, così unanime, così grande. Se fossi argentino avrei pianto tutta la notte, se fossi napoletano piangerei ancora adesso.”