L’ 11 giugno 1984 moriva, durante un comizio a Padova per le elezioni europee, il segretario del più grande partito comunista d’Occidente, Enrico Berlinguer
Fiumi di inchiostro, migliaia di libri, convegni, film, documentari, sono stati pubblicati in questi quarant’anni sulla figura di Enrico Berlinguer. Con l’occasione del 40° dalla morte vorrei portare il mio ricordo degli imponenti funerali di Roma e avanzare una proposta. Andai al funerale del Segretario del PCI come militante di quel partito, come persona colpita dalla morte di un uomo, ancor giovane, che incarnava le mie speranze per l’ Italia e un mondo migliori.
Intorno al 1984 cominciavo la mia avventura con la fotografia. Avevo comprato d’occasione una fotocamera di fabbricazione tedesca della D.D.R, Praktica MTL3, che montava obiettivi Zeiss. Le foto raccontano quel che riuscii (ben poco) a fotografare, sia perchè non conoscevo bene la tecnica e sia per l’ impossibilità di muoversi. Le foto scattate quel giorno sono quindi di un neofita fotoamatore. A Roma, il 13 giugno del 1984 fece un caldo terribile; ciò nonostante fu invasa da 1milione e mezzo di persone. Si dice che, dopo quelli di Papa Woityla, quelli di Berlinguer siano stati i funerali più imponenti e partecipati in Italia.
All’alba del 13 giugno, per rendere omaggio a Berlinguer, partimmo in 50 persone con un pullman, dal mio paese, Antella.
Foto di alcuni antellesi partecipanti ai funerali. Riconoscibili da sinistra: Rosella Ranfagni, dietro, Narciso Ugolini con l’Unità, dietro ancora, Pina Sergi Ragionieri. In fondo a sinistra Tommaso Detti. Con la bandiera la centro, un barbuto Rodolfo Ragionieri e alla sua destra un giovanissimo Tiziano Falatti.
I viali di Roma riempiti da militanti e da tante persone senza appartenenza politica prevenienti da tutta Italia per l’omaggio al Segretario.
Tutte le bandiere alzate durante la cerimonia funebre. In fondo si può intravedere il palco delle autorità.
La cerimonia era finita e la folla comincia a smobilitare. Uno striscione ricordo e qui davanti il nostro compagno, Nello Ceccarelli.
Queste foto sono rimaste per ben quarant’anni nel mio archivio. Dicevo all’inizio che vengono alla luce sia per ricordare un grande uomo politico, che impegnò tutta la sua vita i per un’ Italia migliore. Un gigante rispetto ai nani odierni che si affannano nei media e che parlano sempre al singolare .
Purtroppo, nonostante la grandezza dell’uomo politico, ad Enrico Berlinguer, Bagno a Ripoli non ha dedicato una via, una strada, un largo o una piazza che lo ricordi.
Vorrei con questo mio blog fare un appello ai diversi candidati sindaci, ai loro comitati elettorali che si sfideranno nelle elezioni amministrative dell’ 8-9 giugno: una volta eletti colmate, questa grave dimenticanza. Lo merita, l’uomo, il politico, lo statista e lo merita Bagno a Ripoli.